Violenza di genere. L’0n. Catalfamo (FDI) presenta proposta normativa per aggiornare la legge: “Occorre maggiore consapevolezza”
Scritto da Valentina Di Salvo il 25 Novembre 2019
“Incentivi alle aziende che assumono donne e minori vittime di violenza, rafforzare il ruolo dell’Osservatorio regionale, definire la cornice della cosiddetta violenza assistita, istituzionalizzare i centri ascolto negli ospedali, alzare il tetto minimo delle case accoglienza, promuovere una cultura della prevenzione dalle scuole ai social. Questi i punti fondamentali della nostra proposta.”
Lo dichiara Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per Fratelli d’Italia, autore di una norma che vuole aggiornare la preesistente legge regionale n. 2 del 2012:
“La violenza assistita viene oggi equiparata a quella di genere e riguarda il minore che assiste alla violenza su uno dei due genitori. La legge del 2012 faceva solo un cenno generale a questo tipo di problematica, tuttavia le ripercussioni sono molto gravi e richiedono una tutela ad hoc, soprattutto a livello di prevenzione. La proposta di modifica riguarda poi i mezzi con cui la legge del 2012 intendeva promulgare atti di prevenzione e sensibilizzazione passando solo dai media radiotelevisivi escludendo quelli telematici dove oggi, le giovani generazioni, sono protagoniste ed esercitano un ruolo fondamentale per l’educazione. Si è pensato quindi di coinvolgere a livello regionale blog e influencer e il ruolo dell’Assessorato per l’Istruzione nel promuovere protocolli con le scuole. Si è voluto poi amplificare la portata delle case accoglienza che la precedente normativa prevedeva per almeno una in ogni provincia, ora si intende alzare il livello minimo ad almeno due per provincia, considerando le variabili demografiche del nostro territorio.”
Il disegno di legge Catalfamo propone di estendere la portata di alcune funzioni stabilite dalla precedente normativa e che hanno “ingessato” alcune strutture come l’Osservatorio Regionale e i centri di ascolto, previsti ma mai decollati:
“Gli aspetti tuttavia più incisivi di questa proposta normativa riguardano l’estensione del fondo al micro-credito alle imprese, previsto nella legge finanziaria 2019 ed esteso alle aziende che mettono in campo buone prassi in favore della famiglia, alle aziende che assumono donne o minori vittime di violenza. Gli incentivi concreti punteranno quindi a un modello di azienda siciliana virtuosa dal punto di vista morale. Infine ci si pone l’obiettivo, in seno all’Assessorato Regionale alla Sanità, di istituzionalizzare i centri di ascolto interni agli ospedali, primi luoghi di accoglienza per le vittime di violenza e che necessitano già in pronto soccorso di un supporto psicologico e l’istituzione di una cabina di regia di prossimità, facendo transitare l’attuale Osservatorio Regionale sul contrasto alla violenza di genere – oggi di competenza dell’Assessorato Regionale alla Famiglia, ndr – all’Assessorato alla Sanità per dare a questo maggiore compiti e risorse per la prevenzione e la formazione degli operatori coinvolti.