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Vendemmia siciliana anticipata, ma la qualità delle uve è eccellente | Radio Milazzo
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Vendemmia siciliana anticipata, ma la qualità delle uve è eccellente

Scritto da il 31 Luglio 2024

Quest’anno la vendemmia in Sicilia, notoriamente la più lunga d’Italia con una durata media di oltre cento giorni, ha avuto un inizio anticipato di dodici giorni, segnando un record in alcune aree come Menfi, dove già si raccolgono Pinot Grigio e Chardonnay. Un inverno e una primavera insolitamente caldi e asciutti hanno portato ad un germogliamento precoce e, di conseguenza, a un’anticipazione di tutte le fasi di sviluppo della vite. Nonostante la siccità, le viti non mostrano segni di stress idrico e le uve sono perfettamente sane.

I vigneti siciliani si presentano in ottime condizioni sia fitosanitarie che qualitative, dimostrando una naturale resistenza alla siccità estrema dei vitigni coltivati sull’isola. Per il 2024, si prevede un aumento della produzione del 10-15% rispetto allo scorso anno, sebbene inferiore alla media ottimale. I viticoltori sono riusciti a far fronte alla siccità utilizzando portainnesti innovativi e prodotti naturali corroboranti, che proteggono dalle condizioni ambientali avverse e dalle ondate di calore. Inoltre, una gestione accurata del suolo e delle risorse idriche, combinata con l’uso di sensori che monitorano lo stress idrico, ha permesso un’irrigazione di precisione ottimizzando l’uso dell’acqua.

Dopo l’inizio nella Sicilia Occidentale con la raccolta delle uve base per lo spumante, la vendemmia continua con varietà internazionali come Chardonnay e Sauvignon Blanc, seguite dai vitigni autoctoni. Si concluderà a fine ottobre con i produttori dell’Etna.

«La vendemmia siciliana è un momento di grande confronto per i viticoltori dell’isola» commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia «Le previsioni per l’annata 2024 indicano uve sane e integre, oltre a tecniche agronomiche e di gestione del suolo che oggi consentono di affrontare meglio la siccità. La gestione delle risorse idriche non può essere affrontata dai singoli produttori ma richiede una visione politica d’insieme e un piano idrico strutturale» conclude Cambria.

Innovazione, portainnesti, gestione del suolo, utilizzo di sostanze organiche per mantenere il più possibile l’umidità del suolo: ecco come governare lo stress idrico secondo alcuni agronomi ed enologi. Secondo Tonino Guzzo, «I portainnesti devono garantire non solo resistenza alle condizioni estreme ma anche una qualità eccellente. In Sicilia è necessario applicare i principi dell’agricoltura in maniera scientifica e fare ricorso, moderatamente, all’irrigazione di sostegno». «Per proteggere le viti dagli stress ambientali utilizziamo prodotti innovativi naturali detti corroboranti, come zeolite e caolino, che proteggono dai raggi solari ed evitano le scottature» aggiunge Filippo Buttafuoco, tecnico viticolo. «Purtroppo la mancanza di acqua deve essere contrastata con un piano idrico importante che metta al centro la gestione delle acque e la costruzione di invasi» conclude l’enologo Emiliano Falsini.

 

Andamento Stagionale e Previsioni

Sicilia Occidentale: Il clima caldo ha favorito la crescita delle uve, che sono sane e integre. «Abbiamo osservato un germogliamento precoce con un anticipo di circa 10 giorni, seguito da una fioritura anticipata a fine aprile e da un’invaiatura altrettanto precoce» commenta Filippo Buttafuoco, tecnico viticolo. «Ciò ha reso necessario anticipare la vendemmia di circa 12 giorni rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda la quantità, siamo nella media annua e prevediamo un aumento produttivo rispetto alla campagna vendemmiale 2023» aggiunge l’agronomo Ennio Gugliotta.

Sicilia Centro-Sud: «I nostri vigneti sono in ottimo stato sanitario e le uve sono sane» afferma l’enologo Tonino Guzzo. «Le uve vendemmiate entro agosto raggiungeranno uno standard qualitativo eccellente. Questa annata è simile alla 2017 e alla 2022, caratterizzate da condizioni calde e siccitose».

Etna: «La quantità è molto buona ma sarà influenzata dalle piogge di fine agosto» commenta l’agronomo Marco Nicolosi. «Anche la qualità dipenderà in gran parte dalle piogge di agosto e settembre. L’uva è perfettamente sana».

Sud-Est: «L’annata si presenta siccitosa e calda, ma grazie all’uso di un sistema innovativo di monitoraggio dell’acqua riusciamo a gestire un’irrigazione di precisione» afferma l’agronomo Daniele Modica.

Nord-Est e Isole Eolie: «Le uve sono in ottime condizioni sanitarie e resistono bene al caldo estremo» commenta l’enologo Pietro Colosi. «Nonostante un possibile calo quantitativo, la qualità sarà buona».


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