Vaccini, ancora ritardi. Dopo Pfizer anche AstraZeneca riduce le consegne del 60%
Scritto da Redazione il 23 Gennaio 2021
Ancora ritardi nella consegna delle dosi del vaccini. Dopo il rallentamento dell’azienda Pfizer, anche AstraZeneca annuncia di aver ridimensionato la portate delle consegne. Lo conferma su Twitter la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides precisando che la Commissione Ue e gli Stati membri “hanno espresso profonda insoddisfazione al riguardo. L’Italia così per il primo trimestre riceverà il 60% in meno delle dosi concordate, subendo ulteriori rallentamenti. Ad oggi 1.331.045 di italiani ha già ricevuto la prima dose, ma solo a 61.882 è già stato somministrato il richiamo.
Nel post appena pubblicato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte si legge: “Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni. Questa mattina il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva.
Tutto questo è inaccettabile. Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea. Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia.
Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale.