Tupac è morto davvero? Le teorie sull’omicidio del rapper
Scritto da Redazione il 7 Settembre 2020
Nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 1996, il rapper newyorkese Tupac Shakur a bordo di un auto a Las Vegas venne raggiunto da 4 proiettili che gli perforarono i polmoni, portandolo alla morte il 13 settembre dello stesso anno.
Torniamo indietro di qualche ora. Il 7 settembre del 1996 la leggenda dell’hip hop e Suge Knight, all’epoca dei fatti CEO della Death Row Records, si recarono a Las Vegas (Nevada) per assistire ad un incontro di pugilato tra Bruce Seldon e Mike Tyson. Nella hall del casinò, però, Shakur incrociò Orlando Anderson, un membro della gang dei Crips. I due si scontrarono – con la partecipazione degli entourage di Shakur e Knight – ma la situazione rientrò in poco tempo permettendo ad ognuno di proseguire la serata. Più tardi Tupac e Knight di ritorno dall’incontro, a bordo di una BMW750Li, furono raggiunti da una Cadillac bianca dalla quale un uomo (non identificato) aprì il fuoco 14 volte. Erano le 11 di sera.
Tupac fu colpito 4 volte – due proiettili nel torace, uno nel braccio e l’ultimo nella coscia – ritrovandosi con il polmone destro perforato. Knight, invece, ne uscì praticamente illeso: solo una piccola ferita sulla testa causata dalla scheggia di un proiettile. Il rapper subito trasportato in ospedale, fu tenuto in vita per sei giorni. Poi, il 13 settembre 1996, alle 4:03 del pomeriggio, la madre decise di staccare la spina. La morte fu stata attribuita a un arresto cardiaco.
Attorno la morte di una delle più grandi star dell’hip hop aleggia ancora un alone di mistero. Uno dei primi ad essere fermato fu proprio Anderson. Si pensò che gli attriti tra le gang fosse sfociata. La tesi venne avallata dai membri dell’entourage di Tupac hanno dichiararono agli agenti che fosse proprio lui l’uomo sul sedile del passeggero della Cadillac. Successivamente, però, Anderson rimase ucciso in un’altra sparatoria, e la pista fu abbandonata.
I media individuarono una pista totalmente diversa, portando al centro del delitto The Notorious B.I.G. ex amico e rivale ; i due avevano raggiunto il successo insieme all’inizio degli anni ’90, ma dopo qualche anno il rapporto si è incrinò, travolto dalla storica rivalità tra East e West Coast. Sei mesi dopo, il 9 marzo 1997, anche The Notorious B.I.G. rimase ucciso mentre andava via dalla festa dei Soul Train Awards. Anche il caso del suo omicidio non fu mai.
Una terza teoria dipinge Suge Knight come il vero colpevole della morte di Tupac. C’è chi è convinto che il rapper fosse sul punto di fondare la sua etichetta, e Knight avrebbe orchestrato l’omicidio per impedirglielo. L’uomo, però, ha sempre negato. Non solo, in un documentario propone una quarta versione dei fatti: Sharita Golden, la sua ex moglie, e Reggie Willis Jr., all’epoca capo della sicurezza di Death Row Records, avrebbero organizzato l’assalto in cui è morto Tupac, ma la vittima designata era proprio Knight. Il movente? I due volevano il controllo dell’etichetta.
La teoria sicuramente più audace è quella che non crede alla morte di Tupac. Si pensa infatti che il rapper avrebbe inscenato di proposito la sua morte per poi fuggire subito dopo a Cuba, dove sarebbe nascosto ancora oggi. Le prove? I sette dischi postumi, la foto dell’autopsia – che alcuni pensano sia falsa – e le parole della madre del rapper, che una volta disse: «mio figlio ha deciso di andare via in silenzio».