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Sanremo a Maggio? Amadeus: «Non avrebbe senso. O siamo compatti oppure ci rivediamo nel 2022»

Scritto da il 23 Gennaio 2021

Sanremo si, Sanremo no. Pubblico si, pubblico no. Va avanti tra ipotesi scartate e compromessi l’organizzazione della 71esima edizione del Festival di Sanremo, ma negli ultimi giorni avanza l’ipotesi di far slittare a maggio la data di inizio o addirittura rimandare tutto al 2022. «Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. Lo devo volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022» ha dichiarato Amadeus al Corriere della Sera. Dopo aver accantonato l’idea del direttore artistico e conduttore, di organizzare una ‘nave-bolla’ e detto addio al consueto pubblico, l’ipotesi più accreditata degli ultimi giorni e proposta dalla Rai sarebbe quella di adeguare il teatro dell’Ariston ad uno studio televisivo, sostituendo il pubblico con dei figuranti a contratto. «Pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa».

Dopo il taglio dei presenti in sala, Sanremo 2021 farà i conti con una sala stampa ridotta a meno di 100 giornalisti. «Una rappresentanza di giornali, web e radio è fondamentale, in sicurezza, con protocollo e tamponi. Tra l’altro la stampa nella serata di venerdì vota, quindi i giornalisti ci devono essere».

In una Italia semi blindata l’apertura del teatro Ariston appare quasi come una anomalia, considerando le chiusure generalizzate di cinema e teatri e le perplessità della Fimi che chiede un festival solo televisivo. «Mi sento quotidianamente con le major e gli indipendenti, con tante persone che mi chiedono di fare un grande Festival perché la musica è in fin di vita. Il Festival blindato non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo, passerebbe alla storia per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione» ha precisato il conduttore garantendo il rispetto delle normative anti covid : «Abbiamo l’esempio di Sanremo Giovani: è stato fatto in un teatro piccolo, con tanti cantanti e tecnici che si sono avvicendati sul palco. È andato tutto bene: non abbiamo avuto mezzo problema. Se il protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare. Con Sanremo Giovani la Rai lo ha dimostrato». «Certo non ci potranno essere eventi esterni, in piazza Colombo c’era uno sponsor importante, troveremo un piano b perché credo sia giusto non rinunciare a un contributo economico rilevante» ha concluso Amadeus.

 

 


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