Razzo spaziale cinese in caduta, allerta anche a Milazzo. La Protezione civile: “State al chiuso”
Scritto da Redazione il 8 Maggio 2021
C’è purtroppo anche la città di Milazzo tra le aree interessate dalla caduta di frammenti del razzo spaziale cinese ‘Lunga marcia 5B’, fissata per le ore 2:24 di questa notte – 9 maggio – con una finestra temporale di incertezza di ± 6 ore.
Le previsioni sono molto approssimative e potrebbero cambiare nelle prossime ore, ma la probabilità che cada entro un km da zone abitate è davvero bassissima.
Il comunicato della protezione civile
Razzo cinese in caduta libera, allerta della Protezione civile anche in Sicilia: “State al chiuso”
La situazione è in continua evoluzione ed è costantemente seguita dalla Protezione civile con Asi (Agenzia spaziale italiana), ufficio del Consigliere militare della presidenza del Consiglio, rappresentati del ministero dell’Interno – dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.“
Il dirigente generale della Protezione civile della Regione, Salvo Cocina dopo aver partecipato al Comitato Operativo Nazionale Protezione Civile convocato d’urgenza sul problema della ricaduta dei frammenti dovuti al rientro del lanciatore spaziale cinese, ha informato tutti i Comuni delle aree interessate, tra cui Milazzo spiegando che trattasi di decine di frammenti di non più di un centinaio di kg che precipitano a terra a una velocità di circa 200 Km/h. Possono pertanto danneggiare cose e persone ma ciò con probabilità estremamente bassa.
Quindi, sulla scorta di quanto richiesto anche dalla Protezione Civile nazionale, l’invito anche ai sindaci di informare la comunità alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione. Ecco il dettaglio:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
- è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
- alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.”
SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI. Una nuova riunione del tavolo è fissata questo pomeriggio.