Rapporto genitori-figli nell’era social: conferenza del Rotary Club Colli Sicani
Scritto da Valentina Di Salvo il 23 Gennaio 2019
Il Rotary Club Aragona Colli Sicani ha promosso un incontro pubblico sul tema “Rapporto genitori/figli nell’era dei social media”, rivolto ai “genitori” che ogni giorno devo affrontare il le nuove problematiche conseguenti all’abuso dei nuovi media da parte dei giovani.
L’evento di alto profilo formativo si svolgerà venerdì 1 febbraio alle 17:00, in Aragona, presso l’Aula Magna dell’Istituto Petrusella, ed è stato fortemente voluto dall’avvocato Vincenzo Mula, in sinergia con tutto il Direttivo ed i soci.
Sarà proprio l’avvocato Vincenzo Mula a iniziare la conferenza, accompagnato da esperti nei diversi settori.
Per questa ragione, accanto al professor Francesco Pira – sociologo e docente di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina e autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul tema, impegnato in una personale battaglia contro le devianze sulla rete (cyberbullismo, sexting, fake news) – ci sarà la dottoressa Arianna Tornambè, psicologa e psicoterapeuta che illustrerà il giusto approccio a cosa e come fare per “recuperare” lo spazio e tempo che questi strumenti hanno sottratto dal rapporto genitori/figli.
Ci saranno le professoresse Elisa Casalicchio e Pina Butera, che racconteranno le loro esperienze scolastiche a contatto con i ragazzi e i bambini, soffermandosi sul nuovo e spesso complicato rapporto insegnanti-genitori, altro aspetto non trascurabile che la nostra società deve affrontare.
Ha assicurato la presenza l’assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Di Giacomo Pepe, per dare un proprio contributo di genitore e politico.
Modera i lavori il giornalista Alan David Scifo.
“L’incontro – ha spiegato il Presidente del Rotary Club Aragona Colli Sicani – ha pertanto la finalità di offrire, ai genitori, una chiave di lettura da parte di esperti, per comprendere la nuova realtà che vivono i ragazzi in modo da conoscere l’approccio adatto per imparare a gestire ed a far gestire l’uso di questi utilissimi strumenti, che, come ogni altra cosa, se non utilizzati adeguatamente, possono, alla lunga, portare, oltre a non conoscersi e/o riconoscersi più gli uni con gli altri, a fenomeni anche patologici già conosciuti in paesi tecnologicamente più avanzati del nostro”