Quando si decostruisce anche la comicità
Scritto da Valentina Di Salvo il 3 Febbraio 2019
«È stata una scelta quasi spontanea, perché davvero raccontare di lui è come parlare di un amico. Una persona di cui noi campani, ma credo tutti gli italiani, stimiamo in modo incredibile. Un attore con la “A” maiuscola. Ho deciso di parlare di lui perché guardando il palinsesto della televisione per la quale lavoro c’era uno dei film più belli a mio parere Ricomincio da tre. Allora l’ho rivisto per l’ennesima volta e mi sono detta: la prossima volta devo parlare assolutamente di Troisi».
Parole di Alessia Bartiromo che cura la rubrica “A tutto cinema” in onda su Momenti in Radio, trasmissione condotta dallo speaker Francesco Anania.
«Massimo Troisi è vero e semplice. Incarna l’antieroe nella quale un po’ tutti si possono rivedere. Ha interpretato personaggi sempre impacciati, spesso molto sfortunati in amore ma anche molto spontanei, dicono ciò che pensano senza troppi problemi».
Massimo Troisi (1953) si è spento a Roma nel 1994, due giorni prima di terminare le riprese di Il Postino lasciando citazioni impresse nella memoria collettiva.
“Tutto il mondo intero è la metafora di qualcosa?”.
«La sua napoletanità – continua la Bartiromo – l’ha sempre contraddistinto, insieme a una serie di tratti stilistici: la parlata sempre un po’ sbiascicata con un tono molto basso, il suo essere mai conforme a ciò che tutti volevano. Era unico persino nel suo modo di girare film, con la telecamera a vista e i dialoghi molto rapidi espressi con il botta e risposta. E poi raccontava di personaggi presi dalla quotidianità, quindi si trovava una mamma troppo presente, un figlio un po’ bamboccione. Le classiche scene che continuano ad essere attuali, infatti sono tantissime quelle che si ricordano o che gli stessi ragazzi le fanno proprie con le citazioni più famose e divertenti».
Lo speaker Francesco Anania ricorda che da giovane Massimo Troisi imitava Pasolini, fonte di maggiore ispirazione.
«È vero. Tra l’altro a lui piaceva proprio smontare tutte le infrastrutture del cinema e della televisione. Andava sempre a braccio e si divertiva nell’individuarle. Per esempio smontava tutti i dialoghi che i comici si preparavano mandando in frantumi mesi e mesi di lavoro degli sceneggiatori».
Massimo Troisi è stato attore, regista, sceneggiatore e cabarettista italiano. Soprannominato “il comico dei sentimenti”, è stato uno dei maggiori interpreti nella storia del cinema italiano. Una carriera dipanata sulla scia di Totò, Eduardo De Filippo, Buster Keaton e Woody Allen.
Nel 1981 esordì come attore e regista con Ricomincio da tre, un successo di pubblico e di critica tanto da vincere due David di Donatello per il miglior film e migliore attore.
«Troisi ha fatto tantissimi film. Il postino, candidato all’Oscar come miglior attore e miglior sceneggiatura non originale, ha lasciato momenti indimenticabili nella storia del cinema. Anche le storie d’amore hanno rilevanza, come Pensavo fosse amore invece era un calesse. Per non parlare delle comparsate teatrali cabarettistiche con il trio de La Smorfia insieme a Enzo Decaro e Lello Arena. Ci hanno regalato scherzi fantastici, in particolare quello dell’Annunciazione. Sono davvero tante le gemme della sua carriera: film come Non ci resta che piangere. E poi vanta diverse collaborazioni con Cola, Benigni, Mastroianni, Bertolucci».
Massimo Troisi ha capovolto le costruzioni della comicità nel teatro e nel media in generale, si è espresso attraverso una personale chiave di lettura del reale mostrando sempre il paradosso in materia umana, sempre pennellato di umorismo.
Non a caso tante citazioni sono entrate nella nostra cultura.
“Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.”
“Ma perché siete tutti così sinceri con me, che cosa vi ho fatto di male, io? Chi vi ha chiesto niente? Queste non sono cose che si dicono in faccia. Queste sono cose che vanno dette alle spalle dell’interessato. Sono sempre state dette alle spalle.”
“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!”
“C’è chi sostiene che per raccontare belle storie basta guardarsi attorno. Io non ci credo, perché se così fosse i vigili urbani sarebbero tutti Ingmar Bergman.”
“È colpa tua se mi sono innamorato….. perché mi hai insegnato ad usare la lingua non solo per attaccare francobolli!”
Oggi c’è un attore che assomiglia un po’ a Massimo Troisi?
«Non credo – risponde la Bartiromo alla domanda dello speaker radiofonico – Oggi il cinema, come il teatro, è molto costruito. Per non parlare della televisione. Ci sono tantissimi schemi da seguire e parecchia censura. Quindi credo che oggi tanti scherzi non verrebbero nemmeno fatti. Forse potrebbero avvicinarsi gli showman che vanno un pochino a braccio».
Io pensavo ad Alessandro Siani.
«Lui appare meno autentico rispetto a Troisi e le sue gag sono un po’ ripetute, poco originali. A mio avviso non c’è molta rielaborazione del modello e questo riguarda anche i film. Ma forse è vero che rispetto a tutti gli attori partenopei è quello che si può avvicinare leggermente di più. Ovviamente io mi sto esprimendo in relazione a Troisi. Però è chiaro che paragonare qualcuno a un grande diventa riduttivo a prescindere e si rischia di sorvolare sulle peculiarità».
La puntata termina con il film della settimana.
«Il film della settimana? Compromessi sposi. Con una coppia di attori fantastici, anche se loro sono molto di più: showman che varcano spesso teatri e televisione. Sono Diego Abatantuono e Vincenzo Salemme. Il film ripercorre la costante lotta nord e sud attraversata da citazioni illuminanti finalizzate a smontare i pregiudizi e tutto avviene sullo sfondo di una storia d’amore. Infatti ci sono i due figli di Abatantuono e Salemme che s’innamorano pur venendo da realtà totalmente diverse. Lei fashion blogger, un lavoro in voga tra i giovani, lui un cantautore del nord. Quindi lei abituata a Gaeta, una città piccolissima sul mare, e alla gente calorosa, lui invece viene da Bergamo quindi con una mentalità familiare diversa. Ovviamente le famiglie contrastano il loro amore ma, alla fine, riusciranno a superare i pregiudizi e cogliere il bello della diversità».
Compromessi sposi è un film dinamico e divertente di Francesco Micciché costruito sulla battuta ad effetto che, inevitabilmente, sottolinea pregiudizi e paradossi decostruendoli. Del resto è l’azione del comico, quella di spingerci a riflettere senza perdere il sorriso.
Un cast d’eccezione con Rosita Celentano, Lorenzo Zurzolo, Grace Ambrose, Dino Abbrescia, Valeria Bilello, Elda Alvigni, Susy Laude e Carolina Rey.
Come diceva Troisi in Ricomincio da tre:
“- Marta: Quando c’è l’amore c’è tutto!
– Gaetano: No, chell è ‘a salute!”