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PROFILI DELLA SETTIMANA: LUCREZIA SOTTILE

Scritto da Valentina Di Salvo il 25 Gennaio 2019

Chi sono stati i protagonisti del concorso di moda “Ragazza e Ragazzo dell’Anno 2018?” Li vedremo anche quest’anno? È vero che la moda è solo una velleità e che i sogni non possono essere realizzati? E ancora, cosa e quanto riusciamo a trasmettere di noi stessi?

Per rispondere alle domande nasce la cornice “Profili della Settimana”: un contenitore per dare spazio ai protagonisti di “Ragazza e Ragazzo dell’Anno 2018”.

Un ringraziamento speciale alla ragazza di oggi, perché mettersi in gioco significa trasformare se stessi, far evolvere la propria timidezza e trovare il coraggio di splendere mostrando la versione migliore di sé.

Buona lettura!

Lei è una studentessa modello del Liceo Scientifico iscritta al corso di scienze applicate. Sogna di diventare un ingegnere informatico, si diverte leggendo fantasy e le note musicali le scorrono nelle vene.

«Anche se il mio libro preferito rimane il piccolo principe, soprattutto perché mostra le diversità tra adulti e bambini che molte volte non vengono comprese».

Sorriso spontaneo, sguardo timido ma coraggioso e pieno di vita. Lunghi capelli castani che trattengono, a tratti, i riflessi del sole.

Mi dice che davanti a un’eventuale difficoltà tende a cercare il consiglio dei genitori per contestualizzare il proprio punto di vista.

«Se non dovessi trovare una soluzione… la musica rimane il mio miglior rimedio».

Sono i primi di settembre e noi siamo sulla spiaggia, sedute sulle sdraio di un lido milazzese. Un vento leggero gioca con le onde spingendole a riva per poi riportarle indietro in un moto infinito.

Ci sono persone che trasmettono tranquillità senza un motivo preciso. Sarà che Lucrezia Sottile – questo è il suo nome – è tutto questo: è musica e mare insieme.

Che si avvicina al prossimo con la delicatezza delle note incise a penna sul pentagramma.

Vincitrice della fascia Ragazza dell’Anno Radio Milazzo On Air.

Insieme conveniamo che la musica non è fatta solo di note: è fatta anche di pause. A volte sono proprio le pause a determinare la durata dei suoni.

«A spingermi a partecipare al concorso è stata sicuramente la voglia di provare nuove emozioni e nuove avventure diverse da quelle che avrei potuto ricavare dalla mia normale routine. Ed è stata un’esperienza stupenda che consiglierei a tutti. Adesso posso anche dire che ha influito sulla mia autostima: ho imparato ad accettarmi per quello che sono perché ciò che io penso di me stessa è molto più importante dell’opinione altrui. Non so spiegarlo con parole diverse ma il solo fatto di partecipare, di mettere in gioco se stessi in questo modo, e superare delle sfide, seppur piccole a occhio esterno, rappresenta una gratificazione che nessuno potrà mai cancellare».

In fondo quello di Ragazza e Ragazzo dell’Anno non è solo un tappeto rosso.

Lucrezia accetta con un entusiasmo la proposta di salire su per bere una spremuta, giusto per continuare la nostra chiacchierata all’ombra di un chiosco. Così, percorrendo la pedana a ritroso, ci allontaniamo dalla spiaggia. Ma invece di ordinare un dietetico succo di agrumi finiamo sedute davanti a un’enorme brioche “col tuppo” ripiena di tre strati colorati di gelato.

E tra le risate di un incontro che sfiora i confini dell’amicizia, Lucrezia continua a svelarmi il suo mondo.

«Ma sì io mi trovo benissimo con me stessa e con la maggior parte dei miei coetanei. Sono cosciente del fatto che la nostra sia un’età difficile. Anche se ti assicuro che, essendo parte in causa, la definizione di “difficile” è molto sfumata. Però lo so, in genere cerco di analizzarmi e analizzare tutto dall’esterno, spesso aiutandomi con i libri o con il confronto. Ad ogni modo, tra noi coetanei ci capiamo ed è bellissimo così».

Se c’è una cosa che ho imparata osservando Lucrezia, è che la musica coincide con la sua anima nello stesso identico modo in cui la scrittura coincide con quella dello scrittore.