L’uomo sulla luna 50 anni dopo, un articolo del sociologo Francesco Pira spiega come i social network diffondono fake news e teorie complottiste
Scritto da Valentina Di Salvo il 24 Luglio 2019
“L’impresa dell’Apollo 11 va preservata dal rischio di fake news e teorie complottiste aiutando i giovani e comprendere l’importanza di un evento che ha cambiato la storia dell’uomo. Un obiettivo possibile se la storia anche sul web viene narrata attraverso immagini efficaci e commenti credibili”.
Lo sostiene il sociologo Francesco Pira, professore di comunicazione e giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, che firma un articolo scientifico nell’ultimo numero della Rivista di divulgazione scientifico-culturale dell’Università della Calabria, diretta dal dottor Francesco Kostner che dedica il numero di luglio appena uscito ad uno speciale sul cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna.
Nel suo contributo intitolato “Dalla Tv ai social network: l’allunaggio è virale 50 anni dopo” il professor Francesco Pira prova a spiegare come: “Anche i social network dove trovate di tutto sull’allunaggio, nell’era del cattivismo e degli heaters riescono a far breccia nei cuori e a conquistare le anime. Quegli uomini che posarono il loro piede sulla Luna sono ancora degli influencer eccezionali. Cosi come lo sono i giornalisti che hanno raccontato quell’evento incredibilmente forte. L’emozione che sui social vince sulle bufale, sulla cattiveria e sulle tante verità circolate prima attraverso i media tradizionali e poi attraverso le nuove tecnologie”.
L’articolo dove il sociologo Pira cita Bauman e sottolinea come “gli individui credono di essere connessi con il mondo ma vivono una confortevole solitudine” e poi ricorda con una stupenda massima dello scrittore Mark Twain: “ognuno di noi è una luna ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro”.
All’interno della rivista STRINGHE, numerosi contributi dei docenti dell’ateneo di Cosenza ma anche di esperti esterni. Non meno autorevoli le interviste, a partire da quelle al giornalista Tito Stagno, protagonista di una memorabile telecronaca dell’evento, e all’ingegnere della Nasa Edwin Z. Crues. Completano il quadro gli incontri con Barbara Negri e Raffaele Mascetti, dell’Agenzia spaziale italiana, che mettono a fuoco le attività scientifiche portate avanti dall’Asi, partecipando ai principali progetti internazionali del settore, e le prospettive della ricerca spaziale.
Un profilo di carattere storico è curato da Katia Massara, professoressa di Storia contemporanea. Di grande interesse anche l’articolo firmato da Francesco Valentini e Alfredo Garro, rispettivamente titolari di Fisica della materia presso il dipartimento di Fisica e di Sistemi di elaborazione delle informazioni presso il Dipartimento di ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica di UniCal. Arricchiscono lo speciale, infine, i medaglioni tematici confezionati da Nuccio Ordine, titolare della cattedra di Letteratura italiana, Roberto Bondì, docente di Storia del pensiero scientifico, Giovannella Greco, che insegna Sociologia della comunicazione, e Francesco Pira, docente di Giornalismo digitale e comunicazione integrata all’Università di Messina.
Lo speciale è disponibile presso il Centro editoriale dell’Università della Calabria, l’edicola dell’Università e nelle principali librerie calabresi. Sarà, inoltre, distribuito nelle scuole superiori della regione. Stringhe, che è diretta dal giornalista Francesco Kostner, già capo Ufficio stampa e responsabile Relazioni esterne e comunicazione dell’ateneo, è giunta all’ottavo anno di vita. Nei precedenti numeri, la rivista ha ospitato momenti di approfondimento con autorevoli personalità del mondo scientifico e culturale non solo italiano: faccia a faccia che hanno coinvolto, tra gli altri, Arnaldo Caruso, Margherita Hack, Antonino Zichichi, Umberto Veronesi, Piero Angela, Fabiola Gianotti e Federico Caligaris Cappio.
(https://www.unical.it/portale/portaltemplates/view/view.cfm?92326)