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La Radio….di Donatella Manna

Scritto da il 15 Novembre 2018

La radio, un mezzo di comunicazione sempre vincente
I cambiamenti in merito alla comunicazione e alla divulgazione dell’informazione sono sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi decenni hanno fanno capolino, trovando totale affermazione, i social e you tube, attraverso cui ci si tiene aggiornati, si cerca intrattenimento ed evasione, si comunica con il mondo. Eppure la radio è sempre lì: centenaria ma moderna, pronta a trasmettere la musica più attuale, a dare voce al mondo della politica, del sociale, del cinema, dello spettacolo. Tutti prima o poi passano in radio, anche i vip più affermati che sanno bene quanto, attraverso la radio, si possa raggiungere tutti: vecchi e giovani, attenti e distratti, intenditori e inesperti. La radio dunque è più viva che mai. La tv al, contrario, ha perso quell’appeal di cui godeva negli anni 90. Le proposte del palinsesto televisivo (nonostante l’avvento del digitale terrestre che ha ampliato l’offerta) appaiono poco interessanti e ripetitive e il pubblico, specialmente quello molto giovane, preferisce seguire serie tv estere su internet o su canali prepagati o in abbonamento. Invece, se ci pensiamo un attimo, sarà capitato a tutti noi di trovarci in un luogo pubblico o su un qualsiasi mezzo di trasporto e di vedere persone, giovani e non, che con le loro cuffiette ascoltano un programma radiofonico, ridendo per una frase detta dallo speaker o viaggiando con la mente sulle note di una canzone. La realtà è proprio questa: la radio sta vivendo il suo “secondo tempo” di splendore ed è ben lontana dal viale del tramonto.
I dati in questo senso confermano questa tendenza: la radio infatti, dopo Internet, è uno dei mezzi di comunicazione che ha visto aumentare il suo gradimento di circa il 15% negli ultimi 10 anni. Inoltre un italiano su tre ascolta ogni giorno la radio. Ma a cosa si deve questo successo? Presto detto: la radio è quel mezzo di comunicazione che puoi seguire anche quando di tempo libero ne hai poco o niente e riesce a “darti tutto senza chiedere niente in cambio”. Mentre la televisione necessita di essere guardata, la radio lascia piena libertà all’ascoltatore: puoi portarla con te a correre, ascoltarla mentre sei in macchina e vai al lavoro, mentre sei al bar, mentre fai le pulizie, quando fai la doccia alla fine di una lunga giornata o ancora in vacanza, ad una festa, durante un’uscita serale.
Oltre a questo, bisogna dire che la radio è realmente fatta da chi la ascolta. Mentre un programma tv ha degli schemi ben precisi e la partecipazione del telespettatore è ridotta a zero o quasi (fatta esclusione per il meccanismo del televoto), un programma radiofonico esiste grazie al rapporto costante con gli ascoltatori. Non esistono barriere tra chi fa radio e chi la ascolta: chiunque può proporre un tema o dire la sua, sfogarsi in diretta o ridere di qualcosa che gli è accaduto, chiedere un consiglio, suggerire un libro da leggere o una canzone da ascoltare.
Per concludere poi, la radio ha quella magia che internet e la tv non possiedono. Tutto è affidato alle emozioni, alla fantasia, all’immaginazione: può farci rivivere in un istante il passato, regalarci un sorriso, infonderci grinta ed energia.
Un grande cantautore, Eugenio Finardi, lo ha pure scritto: “con la radio si può scrivere, leggere o cucinare. Non c’è da stare immobili seduti lì a guardare. E’ forse proprio quello che la fa preferire: è che con la radio non si smette di pensare”.
Dunque continuiamo a seguire la radio. E a pensare.


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