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#interviste. Mario Benenati di “Fumettomania Factory”. La nascita e l’impegno dell’Associazione, progetti e benefici per le scuole

Scritto da il 14 Giugno 2020

Lo scorso 14 maggio 2020 “Fumettomania Factory” di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), presieduta dall’Architetto Mario Benenati, ha compito 29 anni di attività.

L’Associazione Culturale è attiva principalmente in tutta la provincia di Messina, anche se ha organizzato diversi eventi su tutto il territorio nazionale, e di recente ha accolto professionisti di altre zone d’Italia proprio per migliorare il dialogo e favorire la crescita continua.

Abbiamo intervistato il Presidente Mario Benenati, architetto, marito e padre di due splendide fanciulle, per farci raccontare dei nuovi progetti, delle attività momentaneamente in sospeso e della grande passione che anima il cuore di Fumettomania.

Io. Iniziamo subito dalle ultime difficoltà. Il Covid-19 ha modificato le nostre vite partendo dal capovolgimento delle nostre abitudini. Nei due mesi di quarantena i rapporti sono stati fruibili solo con il digitale. Come avete vissuto questo periodo tanto delicato? Sono stati mesi di incubazione anche per voi?

Arch. Benenati. Intanto grazie Valentina per averci dato l’opportunità di raccontare le nostre “fatiche” culturali. La quarantena è stata un incubo ad occhi aperti! Altro che film o fumetti apocalittici!

Su questo argomento mi soffermo su un particolare: abbiamo avversato la tecnologia così tanto ma – nonostante tutte le difficoltà anche a livello umano in ambito dei rapporti e della didattica a distanza – senza la tecnologia saremmo precipitati in un nuovo medioevo! Questa cosa mi fa sorridere perché sono un fautore della tecnologia informatica dal 1988, ed oggi più che mai dobbiamo essere contenti che ci siano gli smartphone, i social network, i programmi per video conferenze, eccetera. Non oso immaginare cosa sarebbe successo senza questi strumenti a nostra disposizione.

L’associazione ha fatto sempre rete. Nel 1990 con telefonate dalla cabina a gettoni e le lettere, oggi con le mail, con le video conferenze, con le newsletter e con la partecipazione attiva sui social. Senza scendere nel dettaglio delle cose fatte, l’evento più importante è stato senza dubbio la creazione della nuova redazione del sito, del Web magazine, che non è “figlia” della quarantena ma era stata già pensata ed ideata nella programmazione realizzata durante le vacanze natalizie ed inviata ad una ventina di collaboratori nei primi giorni del 2020 per suggerimenti, critiche e modifiche.

Fumettomania non aveva una redazione dal 2008, il sito è cresciuto tanto negli ultimi 3 anni: la qualità e la quantità degli articoli pubblicati è triplicata, così come le varie progettualità. Questo ritmo da web magazine vero e proprio, con punte di 5 articoli pubblicati in 5 giorni lavorativi ed una serie di obiettivi a medio termine – triennio 2020-2022 – era uno sforzo enorme da gestire da solo.

Mi sono proprio imposto che bisognava creare un gruppo con cui potersi confrontarmi, discutere e decidere le progettualità annuali, delle persone esperte e valide che fossero motivate dalle nostre proposte, che seguissero anche la calendarizzazione degli interventi. Così ad inizio febbraio ho invitato alcuni amici ed amiche quasi tutti già collaboratori di Fumettomania a fare parte della squadra, ad essere la nuova redazione.

La risposta è stata molto positiva, nel frattempo è arrivata la quarantena, e questa cosa ci ha unito ancora di più perché ha permesso subito di effettuare 3 video incontri nel mese di aprile, durante i quali sono arrivati consigli, critiche, sorrisi, insomma stiamo iniziando a fare squadra. Inizialmente eravamo in 5, ci manca ancora qualcuno che sia esperto/esperta di SEO, in aggiunta ci sono 5 persone che dall’esterno del sito ci leggono e ci seguono ed all’occorrenza, per situazioni particolare, sono presenti. É già una buon punto di partenza.

Io. Questa foto è molto bella. Ti ritrae nel 2019 all’Etnacomics con Neal Adams. Purtroppo il Covid-19 ha interrotto momentaneamente tanti progetti tra cui quelli già avviati nelle scuole di Barcellona Pozzo di Gotto e di Messina.

Arch. Benenati. Si, è stato terribile! Quest’anno puntavamo molto sulle attività sul territorio, abbiamo investito tante energie e tanti quattrini. La quarantena ha determinato la chiusura delle scuole, delle attività commerciali ed il rinvio di tutti progetti.

Nell’ambito del progetto “Leggendo un fumetto avevamo tre autori internazionali, Mary e Bryan Talbot provenienti dall’Inghilterra e Cinzia Ghigliano da Torino. Avrebbero animato ad inizio e a fine maggio la comunità barcellonese ed anche quella messinese, e avrebbero fatto confluire tante persone da tutta la Sicilia.

Sono state annullate tutte le progettualità che avevamo strutturato con altri Enti: dagli istituti scolastici allo staff del Parco Corolla. È stata annullata una mostra piena di contenuti e anche una serata organizzata per fine aprile nell’ambito del progetto “Adotta un vicolo del Network delle associazioni culturali. In questo caso avremmo fatto partecipare alcuni autori di fumetti che avrebbero disegnato dal vivo un fumetto. Rimandato a data a stabilirsi.

Avevamo in fase di definizione una serie di laboratori: uno sull’illustrazione ed uno sulla scrittura, anche questi annullati e da riprogrammare quando sarà possibile farli.

Non abbiamo potuto avviare neanche la campagna di iscrizione all’associazione culturale che quest’anno, in concomitanza con l’avvicinarsi del trentesimo compleanno, prevedeva una nuova quota entry level più bassa per permettere a tanti giovanissimi di iscriversi e di partecipare attivamente alle nostre attività culturali senza troppi obblighi.

Tra aprile e luglio avremmo avuto degli incassi di circa 1700 euro per coprire tutte le spese vive, un terzo della cifra sarebbe diventato un fondo cassa per le spese future. Avevamo anche una accordo con un editore nazionale per promuovere “il capolavoro “Dotter of Her Father’s Eyesdi Mary e Bryan Talbot, tutto momentaneamente sfumato.

La ripartenza al momento è programmata per fine settembre ma è fortemente legata alle Scuole, dunque rimane tutto da comprendere e da organizzare. Per la prima volta nella nostra storia ci troveremo a completare le attività iniziate a gennaio e, allo stesso tempo, ad iniziare quelle nuove del 2021, che sarà l’anno del nostro trentesimo compleanno. Sarà una sfida complessa perché prevedo che molte scuole avranno grandi difficoltà ad aderire a progetti esterni essendo indietro nei programmi didattici.

Io. Prima dell’Associazione, nel 1990 la fanzine. Dal 1990 al 2008, infatti, Fumettomania è stata una pubblicazione cartacea presentata anche al Salone del Fumetto di Lucca.

Arch. Benenati. Esatto il numero zero della fanzine Fumettomania, di cui ricorreva il 30° l’anniversario lo scorso mese di febbraio, fu presentato a Lucca il 16 marzo 1990. A quei tempi nella cittadina toscana si tenevano due eventi: uno in primavera e l’altro, il Salone Internazionale del fumetto vero e proprio, in autunno.

Noi, veri spericolati, partecipammo ad entrambi gli appuntamenti quell’anno con il n. 0 in primavera e con il n. 1 in autunno; in tutte e due le occasioni abbiamo avuto uno stand nel quale, oltre la rivista, avevamo magliette, disegni liberi, stampe.

È stato il nostro debutto e lì incontrammo i primi disegnatori professionisti e i tanti esordienti che giravano con la loro cartellina nel Palazzetto dello Sport. A quei tempi la location di Lucca Comics, mentre oggi la manifestazione occupa l’intero centro storico.

I primi 5 numeri della fanzine (1990-1992) rispecchiarono i nostri giovanili intenti: pubblicare delle storie a fumetti di giovani esordienti insieme a degli articoli, delle interviste e delle news; poi mano a mano le storie a fumetti sono diminuite e sono aumentati i redazionali.

La STORIA di Fumettomania è contenuta in quelle prime 250 pagine che trasudano passione, competenza, ma anche i tipici errori di appassionati che si cimentavano per la prima volta con un progetto editoriale qual è una rivista nazionale: la pubblicazione fu distribuita con una tiratura di 1000 copie e con un venduto medio di 550 copie tra le varie fiere di fumetti e le fumetterie in giro per  l’Italia tramite due grandi distributori, all’epoca: Alessandro Distribuzioni di Bologna e la Borsa del Fumetto di Milano.

Porto nel cuore le tante parole di incoraggiamento e di apprezzamento di Alessandro Pastore e Marina Chiossi ( i titolari di Alessandro Distribuzioni), e quelle di Nessim Vaturi (titolare della Borsa del Fumetto) e conservo aneddoti e ricordi indelebili delle amicizie che si sono create in quegli anni, con alcuni giovani poi diventati dei professionisti del settore, quali Michele Ginevra, del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, Roberto Irace di Lucca, che negli ultimi anni fa parte del comitato di Lucca Comics; di Vito Di Domenico che ha fatto parte per alcuni anni della redazione dell’ e-magazine di narrativa fantastica ALTRISOGNI; di Claudio Castellini, in particolare che è stato uno dei primi autori italiani a lavorare per la Marvel Comics negli anni ’90; e quelle di tanti, veramente tanti, altri autori italiani e stranieri.

Se ci ripenso oggi, eravamo ‘folli’, oltre che giovani e non avevamo timore di fare gavetta …

Nel maggio del 1991 nacque l’associazione culturale “Laboratorio Giovani esordienti” per distaccarsi dal nome della fanzine.

Non eravamo una testata giornalistica, figurati se ci potevano permettere di pagare un direttore responsabile! Uscivamo come supplemento a varie altre testate però c’era l’esigenza di avere un’identità ben definita che ci permettesse a livello nazionale di partecipare alle Fiere, a livello locale di interagire con le amministrazioni comunali, provinciali, etc. dalla richiesta di un locale per una mostra ad eventuali contributi alla presentazione di progetti. In una sola parola diventammo un’associazione culturale costituendoci e registrandoci da un notaio.

Dal 1991 al 1996, così. L’essere associazione culturale era una sorta di “patentino” per partecipare alle tantissime fiere nazionali a Lucca, a Roma, a Cremona, a Messina. In questi posti ci conoscevano comunque come Fumettomania, purtroppo spesso ci dicevano: Ah sì, voi venite da Barcellona Pozzo di Gotto dove hanno ucciso…

Noi cercavamo invece di portare un altro messaggio, quello di tanti giovani che leggevano fumetti, che volevano fare fumetti.

In Sicilia nel 1990-91 c’era un solo disegnatore accertato e conosciuto, Gianni Allegra, non c’era nessuna Scuola del Fumetto, e a Catania e a Palermo si stava solo formando una realtà di giovani appassionati di fumetti che diede origine a varie fanzine, alle prime mostre espositive, ea incontri con gli autori, ed oggi finalmente alle due fiere più importanti dell’isola Etna Comics e Palermo Comic Convention.

La rivista, con pause e riprese, ebbe una seconda stagione dal 1996 al 1998 (n.ri 6-10), ed una terza stagione dal 1999 al 2008 (n.ri 11-18).

Gli otto numeri della rivista pubblicati tra il 1999 ed il 2008, così come i primi 5, li ricordo molto bene; ci fu un crescendo di qualità e di collaborazioni incredibile, mentre attorno a noi il mondo, compreso quello fumettistico, cambiava. Molte riviste cartacee sparirono, ci fu un’incredibile espansione dell’informazione sul web, nel 1999-2000 nacquero i primi portali di news e di informazione fumettistica. Noi stessi stampavano solo 300-350 copie e ne vendevamo non più di 100.

Nel 2008, di fronte alle spese non più affrontabili per proporre il numero cartaceo di Fumettomania, di fronte alla moria di soci, di fronte al disinteresse totale dell’apparato politico barcellonese, dopo un doppio numero ricco di articoli e di disegni (108 pagine e 60 interventi) si decise di sospendere la pubblicazione della rivista su CARTA.

 

Io. A Barcellona Pozzo di Gotto hai promosso tante attività tra cui la memorabile settimana del fumetto d’autore con epilogo al Comicon di Napoli, la manifestazione internazionale del fumetto.

Arch. Benenati. La settimana del fumetto d’autore è stata realizzata nel 2018, una cosa delle cose folli realizzata da me e dall’Associazione Culturale “Fumettomania Factory” in questi ultimi anni. Ma bisogna fare un passo indietro e andare agli eventi accaduti tra il 2010 ed il 2013.

Dopo la pausa matrimoniale nel 2009, gli impegni lavorativi erano variati, il numero dei soci era sempre più esiguo e l’amministrazione comunale rimaneva sorda a qualsiasi nostro progetto; ci fu un lunga fase di rigetto, ero stanco di affrontare con poche persone i nuovi progetti, ed anche le fiere di fumetti mi sembravano ripetitive e mi stimolavano poco; sembrava che per Fumettomania fosse stata detta la parola FINE.

Tra la fine del 2009 ed il primo trimestre del 2010 ci furono una lunga serie di chiacchierate con il mio amico Marcello Vaccari, di Bologna, e con altri amici sparsi per la penisola; con gli amici della Scuola del fumetto/Grafimated di Palermo e ci fu l’iscrizione a Facebook. Anche il sito, che fino ad allora avevo curato poco, fu oggetto di modifiche e varie lavorazioni; cominciai a collaborare ad altri siti, ad uno in particolare quello di Glamazonia (che esisteva dal 1989). Fumettomania, a poco a poco, riprese vita e si evolse.

Nel 2011 creammo, insieme ad Haifa Adam (che era una agente ed una gallerista Canadese, il primo contest artistico della nostra storia dedicato ad un artista musicale, precisamente ad Eric Woolfson co-fondatore di Alan Parsons Project, al quale hanno partecipato 15 artisti da tutto il mondo con 20 opere. A dicembre del 2012, furono scelte le opere da premiare, e 3 delle 4 opere premiate erano di artisti italiani, addirittura siciliani.

Con questo progetto ricominciarono le attività di Fumettomania mentre sul territorio iniziarono gli incontri con gli studenti delle scuole, con la collaborazione della Biblioteca Oasi, sez. ragazzi (furono le prove generali del progetto “leggendo un fumetto”).

Nell’estate del 2012 fui contattato da un giovane giornalista-pubblicista di Milazzo, Fabrizio Scibilia (autore di testi, per opere teatrali, documentari, ed altro); uomo di cultura vicino al mondo del fumetto, tant’è che abbiamo degli amici fumettisti in comune; mi chiamò con una proposta che valutai attentamente e dopo averla condivisa con il soci barcellonesi, alla fine di settembre si diede un nuovo volto all’associazione.

L’associazione culturale “Laboratorio Giovani Esordienti”, più semplicemente nota come Fumettomania si trasformò, si ampliò con nuovi soci, modificò il proprio statuto, si aprì a nuove attività culturali affini al mondo del fumetto e prese il nome di “FUMETTOMANIA FACTORY”.

Tra Lucca ComicsandGames (1-4 novembre 2012), e l’evento “Fumettomania in festa” (del 28 novembre 2012), consegnammo 24 attesti di Soci Onorari ad amici che avevano collaborato e contributo, in molte occasioni negli anni precedenti, ai progetti dell’associazione ed alla rivista Fumettomania.

A marzo del 2013 ripresero anche le mostre espositive a Barcellona Pozzo di Gotto, la precedente era stato nel 2001; a giugno 2013 organizzammo l’incontro pubblico “Leggendo un romanzo a fumetti” con i pluripremiati autori inglesi Mary e Bryan Talbot ed a settembre di quell’anno cominciarono i nostri progetti nelle scuole.

La settimana del fumetto fu la conclusione in “pompa magna” della quinta edizione del progetto “leggendo un fumetto” che, per una serie di situazioni favorevoli trovò l’adesione di cinque istituti scolastici comprensivi barcellonesi e di un istituto scolastico di Santa Lucia del Mela, per un totale di 700 studenti circa ed almeno 30 insegnanti. Un delirio!

[Ride]

È stato un lavoro enorme con ben due locandine, svoltosi dal 20 al 27 aprile 2018, che ha visto tanti bei risultati insieme anche a qualche delusione.

Gli autori che gli studenti incontrano furono diversi.

L’immancabile autore messinese Lelio Bonaccorso parlò della lotta alla mafia, di tradizione e accoglienza, della migrazione e della shoah. Lo sceneggiatore Antonio Recupero venne da Roma per l’incontro sull’epica ed il coraggio nello sport dedicato a Dorando Pietri, ed infine, quello più atteso, con l’autore Paolo Castaldi da Milano per l’incontro sul tema dell’immigrazione, sul graphic novel Etenesh.

Sono stati dei bellissimi eventi, specialmente quelli su Dorando Petri, su Etenesh e quello a Santa Lucia del Mela che su Peppino Impastato.

Anche la mostra organizzata al Villino Liberty, con oltre 40 pagine a fumetti di Castaldi, metà delle quali originali, per la prima in Sicilia ci ha impegnato un bel po’ nell’allestimento ma è stata molto apprezzata.

La cosa simpatica è stata che il 28 aprile Paolo andava via per il Napoli Comicon, il bel festival che si realizzo nella città partenopea ogni anno a fine aprile, ed anche un gruppo di noi partì a sua volta per Napoli.

Al Comicon incontravamo, dopo tanti anni, un mucchio di amici, editori ed artisti, del centro nord e per la prima volta portavamo le nostre figlie fuori Sicilia; loro si sono divertite tantissimo, hanno partecipato per esempio ad un incontro con l’attrice Lucy Lowless, noi leggermente di meno, ma non sono mancati momenti epici e addirittura emozionanti.

Tornati a Barcellona Pozzo di Gotto c’era anche la mostra e subito dopo due eventi al Parco Corolla: il Corolla Games&Comics, il 12 e 13 maggio, e la fiera del Libro, il 26 e 27 maggio, nei quali ero il responsabile dell’area fumetto, oltre che impegnato con qualche presentazione di cui una con l’immancabile Lelio Bonaccorso!

Te l’avevo detto che quel mese fu un meraviglioso delirio!

E della serie “non ci facciamo mancare nulla”, il 2 giugno andammo pure ad Etnacomics!

Io. Torniamo ai progetti dell’Associazione dedicati alle scuole e accolti con successo anche dagli insegnanti grazie alla sensibilità tematica e alla collaborazione di artisti esterni. Come hanno risposto i ragazzi? Qual è la tua opinione in merito alla capacità del fumetto di veicolare messaggi importanti? Te lo chiedo come padre e come professionista.

Arch. Benenati. Sono stati accolti con successo ma ci è voluto un lungo periodo preparatorio, circa due anni prima dell’inizio del 2103-14. L’ambiente della Scuola è, più o meno, come tutti gli altri ambienti: ci sono insegnanti motivati e sensibili e le loro classi saranno motivate; ci sono insegnanti poco motivati e poco sensibili e devi trascinarli. Poi ci sono quelli che neanche ti rispondono perché hanno altri amici e padrini.

Ormai nelle scuole arrivano decine e decine di progetti, e non so quanti vengano valutati e quanti invece vengono rigettati senza neppure una risposta, mi sono fatto una certa esperienza in merito.

Se una scuola possiede una buona comunicazione tra Dirigente, corpo docente ed alunni, il progetto procede che è una meraviglia e si ottengono buoni risultati sin da subito. Gli studenti leggono con profondità il romanzo a fumetti, le domande che mi pongono sono tante, i lavori finali, i poster-cartoncini sono di buona qualità e l’incontro finale con l’autore diventa un momento magico, di scambio, di arricchimento e di maturazione.

Nel caso contrario è un delirio, nel senso che “stringi i denti” vedendo che non sta andando tutto per il verso giusto, come è successo in due istituti scolastici proprio nel 2018. Nell’incontro finale, durante la settimana del fumetto d’autore, nessuna classe fu capace di formulare una domanda a Lelio Bonaccorso sul romanzo a fumetto che gli studenti avrebbero dovuto leggere e che non conoscevano minimamente. Non lo avevano letto neppure alcuni professori. Una brutta figura che non voglio più ripetere.

Da quel momento in poi, in seno al consiglio direttivo dell’Associazione Culturale, abbiamo operato delle modifiche al progetto, in modo da puntare più sulla qualità che sulla quantità, cioè sul numero degli Istituti partecipanti. Il nostro, il mio, è un lavoro fatto con passione ma con tanta professionalità, oltre che con tanto impegno economico ed organizzativo, per cui dall’altro lato ho bisogno di vedere altrettanta professionalità. Preferisco non fare un progetto in una scuola piuttosto che farlo male, o addirittura precluderlo per troppi impegni già presi ad un’altra a scuola dove hanno voglia e stimoli.

Io da padre mi infurierei con i professori se sapessi che mio figlio/mia figlia avrebbe la possibilità di conoscere e approfondire un tema, un argomento seguendo altri percorsi formativi, e spendendo magari 18 euro in media tra costo del libro ed il rimborso ad alunno per il progetto, e il progetto non verrebbe trattato adeguatamente o non preso in considerazione. E mi arrabbierei di più vedere tante cose organizzate dalla stessa scuola dal valore indubbio.

Partecipo da 30 anni a manifestazioni italiane e straniere legate ai fumetti, conosco tantissime associazioni che realizzano progetti culturali didattici, laboratori, fuori e dentro le scuole, faccio parte da due anni anche della Giuria di qualità del Premio Coco, nell’ambito di Etna Comics e proprio lunedì 15 giugno alle ore 21:00 ci sarà la diretta Facebook sulla pagina social di Etna Comics con l’assegnazione dei premi 2020.

 

Io. Grazie per il tempo che ci hai dedicato. Ti facciamo tanti in bocca al lupo a te e all’Associazione e ricordiamo ai nostri lettori che è possibile contattarvi attraverso le pagine Facebook oppure scrivendo direttamente un messaggio all’indirizzo email info@fumettomaniafactory.net. 

Arch. Benenati. Grazie per l’opportunità che ci hai dato e per la possibilità di parlare dei nostri progetti passati, presenti e futuri. Un caro saluto a te Valentina e a coloro che ci leggeranno!

 

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Ph di copertina: Arch. Mario Benenati 27.05.2014 “Maggio del Libro” al Parco Corolla


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