Il sociologo Pira: “Attorno al fenomeno migrazioni un clima di odio alimentato da un uso non consapevole delle nuove tecnologie”
Scritto da Valentina Di Salvo il 31 Luglio 2019
Si è svolto venerdì scorso, sul Lungomare di Marchesana, nel Comune di Terme Vigliatore, la presentazione del Cortometraggio realizzato dal Progetto Sprar-Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati termense prodotto dalla Cooperativa Azione Sociale (gestore del progetto) e finanziato con i fondi del Contributo Sprar del Comune della provincia di Messina.
Nel breve documentario intitolato “Sprar”, viene narrata la quotidianità nella gestione dei servizi di un Progetto di seconda accoglienza diffusa, focalizzando l’attenzione sul ruolo dell’operatore che, a seconda delle specifiche competenze, svolge un ruolo di supporto, mediazione e orientamento in favore di rifugiati e richiedenti asilo.
L’incontro, moderato dal giornalista Massimo Natoli, è stato aperto dai saluti da parte dell’Amministrazione comunale, che a un anno dall’avvio del Progetto Sprar, ha tracciato un bilancio di questi primi dodici mesi di attività.
“Terme Vigliatore è un comune in prima fila per il sociale e siamo assolutamente soddisfatti dei risultati raggiunti con il Progetto Sprar – ha affermato il sindaco Domenico Munafò.
“Nonostante qualche mia titubanza iniziale, la risposta della comunità locale nell’accogliere i beneficiari e il loro pieno inserimento sul territorio mi ha convinto sulla bontà del progetto – ha dichiarato l’assessore ai Servizi Sociali, Domenico Genovese -. Il nostro impegno prosegue, con l’auspicio di incrementare sempre di più le iniziative che possano promuovere l’integrazione”.
Piena sintonia tra l’ente locale e l’ente gestore, come testimoniato anche dalle parole di Giovanni Ammendolia, presidente di Azione sociale: “A Terme Vigliatore abbiamo incontrato un’Amministrazione sensibile al tema dei migranti che ha sposato il nostro modello di solidarietà umana. Quanto al cortometraggio, offre uno spaccato reale sul ruolo dei nostri operatori, che rispondono al meglio sul piano umano e professionale alle esigenze quotidiane”.
Quindi è stata la volta dei contributi offerti da due relatori provenienti direttamente dal mondo accademico. Francesco Pira, professore di comunicazione e giornalismo dell’Università di Messina, ha incentrato il suo intervento sulla percezione del fenomeno della migrazione su media e social network: “Attorno al fenomeno delle migrazioni si è venuto a creare un clima di odio alimentato da un uso non consapevole delle nuove tecnologie. Basti pensare che in base ad una recente ricerca, l’82,83 per cento degli italiani non distingue una notizia vera da una fake news. E’ un problema, culturale, sociale, di accettazione dell’altro. Ma è un anche un problema di memoria. Abbiamo dimenticato che anche nel nostro passato c’è una storia di emigrazione”.
“Nell’ambito di una ricerca su operatori degli Sprar della Sicilia e della Calabria, ho avuto modo di apprezzare la professionalità e le competenze di queste figure – ha affermato Tiziana Tarsia, professoressa di Metodi e tecniche del Servizio Sociale dell’ Università di Messina -. Si tratta di professionisti che si contraddistinguono per la capacità di gestire conflitti quotidiani”.
A soffermarsi sulla figura degli operatori, anche Debora Colicchia, presidente Legacoop Sicilia Orientale: “Operare negli Sprar significa rapportarsi con persone che arrivano nel nostro paese con carichi emotivi particolari. Offrire sostegno, accompagnamento, orientamento per favorire l’inclusione e l’integrazione, fa parte del mondo della cooperazione sociale”.
Giuseppe Trifilo’, direttore responsabile del centro studi e ricerche Siapa, nel sottolineare l’importanza della formazione e dell’orientamento anche per i migranti, ha auspicato la necessità per enti, istituzioni ed associazioni di lavorare in rete in modo da rendere più proficua la collaborazione tra tutti gli attori del territorio.
Maria Luisa Grisafi, Tutor Territoriale Sprar/Siproimi Sicilia Orientale, ha tracciato un profilo dell’operatore dello Sprar: “Per il beneficiario di uno Sprar, l’operatore è la figura ponte tra il paese di provenienza e il nuovo paese che lo accoglie. Funge da collante tra le istituzioni, gli enti, si fa carico delle frustrazioni dell’immigrato ed opera in situazioni di precariato economico e contrattuale. Ma nonostante le difficoltà, come si evince dal cortometraggio, assolve al proprio ruolo con entusiasmo, umanità e passione”.
Infine, l’intervento di Federico Miragliotta, responsabile dello Sprar di Terme Vigliatore, che ha chiuso l’incontro: “Attraverso questo cortometraggio si è voluta restituire una immagine realistica della dimensione del fenomeno immigrazione e dei servizi garantiti a richiedenti asilo e rifugiati. Viviamo un periodo storico nel quale occorre smontare preconcetti e pregiudizi che distorcono la percezione sociale di quanto ruota attorno alla figura del migrante”.