Il Comune di Messina restituisce 16 milioni di euro. Interviene il Movimento Politico “Partiamo da qui”: «Alle Europee votiamo candidati competenti!»
Scritto da Redazione il 11 Maggio 2024
Sulla grave incapacità di gestire le risorse da parte del Comune di Messina, che si è visto costretto a restituire i 16 milioni di euro all’Agenzia di Coesione per il programma PON Metro, interviene il Movimento Politico “Partiamo da qui” presieduto da Ninni Petrella.
«Prendiamo atto dell’episodio dagli organi di stampa e non possiamo che essere rammaricati. La notizia, come è noto, è stata diffusa soltanto il 9 maggio, nonostante si faccia riferimento alla determina n.2180 emessa il 22 marzo 2024 da parte del direttore generale Salvo Puccio. Un’Amministrazione pubblica ha il compito di informare i cittadini e un episodio così grave andava quantomeno spiegato e motivato. Invece, come al solito, si è preferito agire nell’ombra. Questo, tra le tante cose, dimostra che la politica fatta di proclami alla lunga serve a poco, se non a niente. Forse si sperava che una notizia del genere passasse in sordina? Purtroppo i dati parlano molto chiaro. Qui non solo non si acquisiscono altri bandi ma addirittura si restituisce una cifra importante che sicuramente avrebbe fatto comodo alla città, che continua invece ad essere colpita duramente a causa della scarsa gestione della cosa pubblica. Messina è una città piena di risorse ma per riemergere ha bisogno di tornare alla vecchia e buona politica. Inutile ribadire che il Movimento Sud Chiama Nord continua a perdere la fiducia dei cittadini più attenti e noi ci auguriamo soltanto che tanti altri cittadini possano comprendere la gravità della situazione, possano osservare quanta incompetenza si celi dietro lo scalpore di personaggi ormai pubblici, che non potendo battere onestamente e dignitosamente la strada della buona politica hanno preferito lo show mediatico. Speriamo che questo episodio sia un monito importante: apriamo gli occhi e, in vista delle Europee, valutiamo candidati davvero competenti».