I due libri degli artisti Nino Abbate e Salva Mostaccio, racconti e poesie per raccontare i magnifici anni Settanta
Scritto da Valentina Di Salvo il 29 Maggio 2022
Nonostante il temporale del pomeriggio di sabato 28 maggio 2022, si è svolto l’evento culturale degli artisti Nino Abbate e Salva Mostaccio negli spazi espositivi del Museo Epicentro di Gala, tra l’importante collezione di mattonelle d’arte. I due artisti hanno presentato al pubblico presente i due lavori letterari in occasione del mese “Maggio dei libri”, programmato nel giardino del Museo Epicentro.
Con il loro lavoro i due artisti Nino Abbate e Salva Mostaccio “si raccontano e raccontano” in due libri per far rivivere momenti dimenticati: racconti di vita e di sport, un’atmosferica magica di un passato vissuto negli anni Settanta che non esiste più.
L’evento è iniziato con i saluti dello stesso artista Nino Abbate rivolto ai presenti, ha poi preso la parola l’architetto Andrea Cristelli che ha introdotto l’evento sui due artisti Nino e Salva, costruttori di bellezza di arte e cultura nel territorio barcellonese.
I due artisti Nino Abbate e Salva Mostaccio, con la loro storia ricca di arte e cultura, sono testimoni diretti di avvenimenti sociali di un periodo sconosciuto per le nuove generazioni. Nella storia di Nino Abbate, infatti, si colloca un percorso nell’atletica leggera, disciplina che che ha contribuito alla formazione di grandi campioni che hanno rappresentato non solo la città di Barcellona Pozzo di Gotto ma anche l’Italia all’estero.
Nino Abbate, venne convocato nella Nazionale Italiana di maratona nel 1975 a Furth, nella Germania Federale, grazie al compianto Nino Alberti, allenatore della Fiamma Tirrenica, che ha lanciato tanti giovani nello sport togliendoli dalla strada. Tanti giovani, infatti, grazie all’allenatore Alberti, hanno avuto la possibilità di cambiare la propria vita e di affermarsi anche a livello nazionale.
Tutto questo, e molto altro, è raccontato da Nino Abbate nel suo libro “Sono Arrivato alla soglia di essere un Grande Maratoneta”.
Il tessuto sociale in quegli anni era ricco di altri avvenimenti, la poetessa e artista Salva Mostaccio nel suo libro “racconti di Vita” mette in evidenza, anche attraverso le sue poesie, “La bambina birricchina”, “Borsetta blu”, “Gallo carmelino”, “Coda di cavallo”, “Crocchio Croccolina”, “l’Atleta”, “Follia”, gli aspetti dell’emarginazione sociale come il bullismo. L’artista trascrive fatti e personaggi del mondo familiare e popolare, rispecchia la qualità delle esperienze vissute con la sua scrittura.
Una serata magica e ricca di forti contenuti, moderata dall’Architetto Andrea Cristelli, in cui i testi poetici sono stati intervallati dai racconti di Nino Abbate, creando un discorso continuo tra prosa e poesia, o meglio, un racconto circolare, con “frasi e poesie che entrano ed escono in una circolarità di parole e pensieri”.
ph Pino Cordaro