Falcone arrestati tre giovani
Scritto da Redazione il 27 Ottobre 2018
L’azione dei Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto è scattata all’alba di oggi nei comuni di Falcone e Merì. Nei guai sono finite tre persone di età compresa tra i 19 e i 29 anni. Devono rispondere, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, estorsione, furto aggravato in concorso e ricettazione ai danni di due uomini e una donna. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del Tribunale di Patti su richiesta del Procuratore Angelo Cavallo. Il provvedimento a carico di S.M., 27 anni; T.O., 29 anni, di origini straniere e B.G., 19 anni, è scaturito da un’indagine avviata dai Carabinieri di Falcone a seguito della denuncia presentata da una donna per fatti compresi tra settembre 2017 e luglio 2018. La stessa aveva subito il furto del proprio telefono cellulare da parte di uno degli arrestati come corrispettivo per la cessione di modiche quantità di stupefacenti. La vittima, pur avendo più volte richiesto la restituzione, non ha mai riavuto il suo elefonino. Anzi, dopo avere denunciato l’accaduto, sono arrivate anche le minacce di morte. I tre arrestati, per costringere la vittima a ritirare la querela, l’hanno minacciata, richiedendole somme di denaro tra i 50 e i 200 euro senza però ottenere niente. Sono quindi passati a minacciare persone vicine alla stessa donna. Un uomo e un commerciante presso il quale la stessa aveva effettuato alcuni acquisti. Sono riusciti a farsi consegnare complessivamente la somma di 100 euro. Hanno comunque continuato a minacciare la donna e le persone a lei vicine, chiedendo somme di denaro superiori a quelle già ottenute.
L’inchiesta dei Militari dell’Arma ha permesso di mettere in luce un meccanismo ben collaudato dai tre soggetti che, facendo leva su debiti di droga reali o fittizi, cercavano di recuperare più della somma pretesa con atti di prevaricazione nei confronti della parte offesa che, per timore di ritorsioni o violenze, è stata costreta a cambiare le proprie abitudini di vita. L’attività d’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Patti, Giorgia Orlando, ha consentito di documentare l’aggressività e la continuità delle azioni del gruppo che approfittava della fragilità e vulnerabilità delle vittime designate. Sono state inoltre documentate anche cessioni di hashish, marijuana e cocaina a più persone.
S.M., destinatario della custodia cautelare in carcere, è stato inoltre colpito da un ulteriore provvedimento definitivo di esecuzione pena emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Patti, per espiare 3 anni di reclusione per i reati di rapina, furto e spaccio di sostanze stupefacenti per fatti commessi a Falcone tra il 2009 ed il 2010 ed è stato associato presso la casa circondariale di Messina – Gazzi.
T.O., destinatario della misura degli arresti domiciliari, è stato tuttavia associato presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto in quanto, anche a suo carico, pendeva un ulteriore provvedimento definitivo di esecuzione pena, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Patti, per espiare la pena di anni 3 di reclusione, per i reati di rapina, furto e spaccio di sostanze stupefacenti, per fatti commessi a Falcone tra il 2009 ed il 2010.
B.G. è stato invece accompagnato presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Inoltre, nell’ambito delle indagini, sono stati indagati un 38enne ed un 42enne, entrambi di Falcone, che dovranno rispondere del reato di ricettazione. Recuperato il telefono cellulare sottratto alla denunciante che nel frattempo era stato rivenduto da uno degli arrestati-
Fonte:Il Diario Metropolitano