“Camice Rosso”: libro del neurologo Emanuele Caggia, a Comiso
Scritto da Valentina Di Salvo il 3 Gennaio 2019
Un testo di schiettezza intellettuale che mette in luce le complesse dinamiche dei medici nella contemporaneità facendo trapelare il ripristino della vocazione originaria.
La presentazione di “Camice Rosso” si svolgerà alle 18 di sabato 12 gennaio nel suggestivo scenario del castello Aragonese di Comiso.
L’autore Emanuele Caggia è Dirigente Medico del reparto di Neurologia dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa.
Di seguito le parole dell’autore:
«Non avrei mai pensato di leggere il mio nome come autore di un libro. Da una riflessione sui tanti fatti di cronaca che hanno riguardato i medici in ospedale è nato “Camice Rosso”. Un contributo a tutti quelli che ogni giorno, in qualsiasi parte del mondo, indossano un camice e cercano di salvare vite umane. Grazie a Francesco Pira per la prefazione e a mia moglie Valentina Maci per avermi sostenuto».
L’evento verrà moderato dalla giornalista Franca Antoci, vicecapo servizio del quotidiano La Sicilia, redazione di Ragusa.
Il volume verrà presentato da una delle voci più autorevoli del territorio: il prof. Francesco Pira, firma della prefazione.
Pira, saggista e giornalista, è professore di comunicazione e giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove è Coordinatore Didattico del Master in “Manager della Comunicazione Pubblica” e docente di comunicazione pubblica e d’impresa presso lo IUSVE l’Università Salesiana di Venezia e Verona.
Secondo il professor Francesco Pira : «Il pregio di questo testo è da ricercare nell’assoluta onestà intellettuale e nella grande umanità con cui l’Autore restituisce ai lettori un’analisi puntuale della professione medica, non trascurando i casi di malasanità, i tagli al personale nelle strutture pubbliche e i turni massacranti, le discrepanze tra pubblico e privato, la crisi del rapporto tra medico e paziente, rintracciandone le motivazioni profonde sia nel sistema sociale da tutto e subito, sia in una sua spersonalizzazione, in quanto l’esercizio di questa professione non può essere percepito solo come una semplice erogazione di prestazione».
Pagine dense intricate di vita.