Avvio anno scolastico. Come si torna in classe: no mascherina durante le lezioni
Scritto da Redazione il 1 Settembre 2020
Inizia oggi il nuovo anno scolastico 2020/2021 tra tanti interrogativi e qualche certezza. Gli Istituti si preparano ad accogliere migliaia di insegnati per le prime riunioni, pianificazioni delle attività didattiche e recupero degli apprendimenti. Il Ministero dell’ istruzione ha provato a rispondere tramite una guida ai tanti interrogativi posti da genitori e studenti.
MASCHERINA SI, MASCHERINA NO – Si può stare in classe seduti al banco senza mascherina ma solo se c’è la distanza minima di almeno un metro. Questa l’indicazione ufficiale del Comitato Tecnico Scientifico.La mascherina potrà essere imposta dall’autorità sanitaria in base al trend epidemiologico. “Per i bambini sotto i sei anni non è previsto l’uso delle mascherine che invece saranno indossate dal personale non essendo sempre possibile garantire il distanziamento, vista l’età degli alunni e la loro necessità di movimento”.
COSA ACCADE IN CASO DI TEMPERATURA OLTRE I 37,5°C – Il Comitato Tecnico Scientifico non ha reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso né per gli alunni, né per il personale, ma non potrà accedere alla scuola chi manifesta sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°C. In questo caso i genitori dovranno informare il pediatra/ medico curante che, in caso di sospetto Covid-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di prevenzione per l’esecuzione del test.
COSA ACCADE IN CASO DI FOCOLAI O POSITIVITÀ – Nel caso in cui uno studente manifesti sintomi del coronavirus, la scuola deve allertare il referente per Covid-19 che fa avvertire immediatamente i genitori. L’alunno deve essere dotato di una mascherina chirurgica (se maggiore di sei anni) e ospitato in una stanza dedicata dove sarà necessario procedere all’eventuale rilevazione della temperatura corporea mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto. Il minore non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e indossare la mascherina chirurgica fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore. I genitori devono contattare il pediatra o il medico di base per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso. In caso di positività il Dipartimento di prevenzione della Asl notifica il caso e la scuola avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata.
IL RIENTRO DOPO LA GUARIGIONE – Per il rientro bisognerà attendere la guarigione clinica(cioè la totale assenza di sintomi) dell’alunno. La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di prevenzione con le attività di tracciamento dei contatti, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Stesse modalità anche per quanto riguarda i lavoratori scolastici.
CHIUSURA SCUOLE – Se un alunno/operatore scolastico risultasse COVID-19 positivo, il Dipartimento di Prevenzione valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal DdP in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata. Inoltre, il DdP potrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus.