Appunti di una società consapevole: interviene il sociologo Francesco Pira
Scritto da Valentina Di Salvo il 20 Gennaio 2019
Tensioni internazionali, crisi economica, immigrazione, diminuzione delle risorse mondiali. Nel campo ristretto: precariato, insulti sui social, cyberbullismo, amori online, doppelganger virtuali, medici del web, tuttologi.
Definire “complessa” la società di oggi sembra proprio un eufemismo.
Attraverso un’attenta analisi sul campo ci si rende conto di quanto siano spesse le pareti dell’alienazione individuale nei confronti del prossimo e, più in generale, verso tutto ciò che concerne la società.
Nessuno può ritenersi escluso: è naturale che la struttura entro il quale viviamo condiziona le nostre scelte e i nostri sistemi di pensiero, si riversa nella costruzione sintattica del nostro linguaggio, ridefinisce nuovi significati modificando la percezione del contesto.
Nonostante un quadro sociale di questo tipo, nei cittadini vivono tensioni costanti proiettate al cambiamento. Tensioni che vanno individuate, purificate e applicate in modo epistemico per il nostro futuro e il futuro dei nostri figli.
Intenzioni che hanno trovato un riscontro proprio nel corso del mese di gennaio: la Celebrazione del Tricolore e un articolo illuminante sulla Costituzione.
Come ho scritto in un precedente articolo intervistando il Colonnello Orazio Anania, il Tricolore è un forte simbolo identitario, rappresenta il valore della nostra nazione radicato nell’origine stessa del simbolo. [https://www.radiomilazzo.it/il-valore-identitario-del-tricolore/]
Per quanto riguarda la Costituzione, lo scorso 15 gennaio è stata definita dal sociologo Francesco Pira “il fondamento della nostra società”, pertanto “deve rimanere un faro”.
Le parole, mosse a individuare il valore della Costituzione, si trovano nella rubrica di attualità del quotidiano La Voce di New York, firmata Francesco Pira.
“La Costituzione Italiana sta cercando di sopravvivere all’era terribile dell’emotivismo (parlare alla pancia della gente e farla indignare soprattutto sul web) e al cattivismo – scrive Pira sulla rubrica del quotidiano –. Una delle sfide più affascinanti di questa era sembra comprendere, nel rispetto delle diversità, quali elementi possiamo mettere a fattore comune con l’obiettivo di promuovere una crescita culturale e sociale di tutte le nazioni. Sono molteplici i valori che accomunano le diverse culture, e sopra ogni altro, il principio della responsabilità dell’individuo nei confronti della comunità cui appartiene ed il principio della solidarietà nei confronti degli altri che deve prevalere sull’interesse privato. Partendo da questi due principi, condivisi da tutte le democrazie, è possibile vincere la sfida per l’attribuzione di un diverso significato al termine globalizzazione. Diverrebbe espressione di un sistema di principi globalmente condivisi, finalizzati alla promozione di uno sviluppo armonioso e sostenibile dei popoli.”
Il valore della Costituzione va rintracciato nelle nostro vivere: negli ideali incanalati nelle azioni quotidiane.
“In questi giorni – scrive Pira – mi è capitato di partecipare ad un evento organizzato in Sicilia, dall’ANCRI di Agrigento, l’Associazione Italiana degli Insigniti al Merito della Repubblica, e di parlare di Costituzione. Il pretesto era il Premio ANCRI, organizzato per dare riconoscimenti ad eccellenze che si sono distinte in Sicilia. C’erano medici, magistrati, giornalisti e anche Fratel Biagio Conte che ogni giorno si spende per gli ultimi. La nostra Costituzione è tutto questo. La rappresentazione di un paese capace di rialzarsi dopo la guerra e che oggi sembra distratto, confuso e impaurito”.
Il sociologo ricorda che uno dei maggiori filosofi italiani del ‘900, Norberto Bobbio, con riferimento al tema della responsabilità – intesa come la capacità dei cittadini di essere attivi in una società democratica – affermava:
“La democrazia sarebbe da definire come quella forma di governo che fa di ogni membro della società, in forma maggiore o minore, un individuo responsabile della possibile convivenza di ognuno con tutti gli altri, e quindi della permanenza e persistenza di una libera e pacifica società”.
Responsabilità, quindi, di ogni singolo cittadino.
Impegno civico, valore della cittadinanza attiva e positiva, importanza della deliberazione collettiva riguardo tutte le questioni della comunità politica.
Sembrano questi, suggerisce Pira, gli ingredienti essenziali di una società che riflette il valore della Costituzione.
“La Costituzione Italiana rappresenta uno sforzo di modernità ed equilibrio che vede sanciti principi importanti: i valori della responsabilità e della solidarietà nelle sue diverse espressioni. La storia italiana dal dopoguerra ad oggi ci ha mostrato che non sempre i principi trovano reale e completa applicazione, i tentativi di fare venire meno il primato della legalità (terrorismo di diversa matrice, delinquenza organizzata) hanno prodotto in alcuni casi una forma di scollamento tra società e Stato, e hanno dato luogo ad una crescita del paese non omogenea, complessa, generando delle differenze che ancora oggi sopravvivono in termini di sviluppo tra Nord e Sud della nostra penisola”.
Pira conclude che: “La comunicazione deve essere ricca di contenuti e di valori, se si appiattisce la dimensione del cittadino a quella di semplice consumatore non si opera in una prospettiva di crescita, ma in una logica di breve periodo tesa a generare passività nell’interlocutore, il quale non stimolato tenderà a non sentirsi responsabile e a vivere solo la dimensione privata di tipo economico, perdendo la capacità di sentirsi parte di una comunità e dunque di agire in termini solidali nei confronti degli altri. O ancor peggio diventa o diventerà parte attiva, ora dopo ora, sul web per esprimere il peggio”.
Impariamo a guardare il Tricolore e la Costituzione Italiana con occhi consapevoli, consideriamoli stelle fisse, e agiamo di conseguenza, nel rispetto e in coscienza della dignità dell’essere.