Intervista del sociologo Francesco Pira a Intimità: “Dobbiamo recuperare le nostre emozioni”
Scritto da Valentina Di Salvo il 11 Gennaio 2019
Il sociologo Francesco Pira, docente di comunicazione dell’Università di Messina, è stato intervistato dal diffusissimo settimanale femminile, “Intimità”, sull’amore cercato tra le insidie del web.
L’intervista pubblicata nelle ultime ore rientra nell’ambito di un’inchiesta firmata da Paola Tiscornia sui “Cuori in Rete”, inserita nella sezione Società.
Sempre più spesso si tende a cercare l’anima gemella in rete dove le insidie sono tante e si nascondono tra i Like, i click e i filtri mostrandoci una realtà fittizia, quasi un riflesso di ciò che cerchiamo e vogliamo.
«Oggi è sufficiente sedersi al computer per immergerci nel nostro giardino perfetto – ha osservato l’esperto di nuove tecnologie – dove troviamo già tutto quello che ci serve, dall’amicizia, al sesso, a un catalogo di potenziali partner selezionabili: alti, giovani o più maturi, laureati o no, sportivi o sedentari, appassionati di cinema, carte o ballo. Mentre per liberarci di chi pretende di metterci in discussione basta un clic: puff, sparito/a».
Nell’intervista molto incalzante la giornalista chiede se non siamo più interessati a storie reali.
«Sono più faticose. Incontrarsi significa esporsi, passare un esame, farsi giudicare nelle nostre imperfezioni, maglietta sudata, voce antipatica, pancia. Il rifiuto brucia, e nessuno lo vuole. Diverso è se non viene apprezzato il nostro profilo web».
Dall’inchiesta viene prepotentemente fuori che qualcosa ci sta sfuggendo di mano, in un momento peraltro in cui si susseguono i casi di violenza sul web.
«Pare che ormai l’importante sia vetrinizzasi per piacere. Ma, come si sa, spesso gli articoli esposti in vetrina non corrispondono a quelli che troveremo poi all’interno del negozio. Sono cambiati i codici – conclude il sociologo Pira – non siamo né migliori né peggiori delle generazioni che ci hanno preceduto, siamo diversi. Ma un grande compito lo abbiamo tutti, ciascuno per la propria parte e un dovere: recuperare l’attenzione, l’ascolto, le nostre emozioni, e soprattutto il rispetto dell’altro e anche quello per noi stessi».
L’inchiesta del settimanale “Intimità” si sofferma anche sui rischi del web spiegando il significato di parole ormai entrate nel nostro quotidiano e che rappresentano le vere insidie quando si cerca l’amore in rete: ghosting, benching, orbiting, stashing, zombiening, haunting, grooming.