CATALFAMO DEPOSITA INTERPELLANZA AL GOVERNO SUI MIGRANTI: “TROPPI SBARCHI. QUALI GARANZIE PER EVITARE CONTAGI?”
Scritto da Valentina Di Salvo il 13 Maggio 2021
L’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega e firmatario dell’interpellanza sui migranti, si esprime sul tema manifestando, ancora una volta, la preoccupazione che i molti sbarchi possano aumentare i contagi.
Questa la sua opinione ricostruendo la dinamica dei contagi:
“Continuano ad arrivare migranti dalle coste africane, tra essi anche numerosi positivi al coronavirus. Sembra che i dati sui positivi tracciati a bordo di gommoni e navi quarantena, vengano conteggiati nell’area metropolitana di Palermo poiché Lampedusa e Linosa, sedi degli attracchi, rientrano nella competenza dell’Asp di Palermo. Se questo fosse verificato si aggiungerebbe al danno la beffa. Da settimane cerchiamo di tenere bassi gli Rt monitorati e poi in previsione di migliaia di sbarchi, potremmo veder lievitare gli stessi indici a danno di chi oggi paga le spese per le chiusure volute dal Ministero della Salute. Non solo i migranti arrivano senza controllo perché da mesi non si pensa ad arginare il problema direttamente sulle coste di partenza, ma la Sicilia rischia di vivere nuovi focolai e un peggioramento delle situazioni sanitarie generali che nei vari conteggi potrebbero portare a nuove chiusure. Nell’interpellanza chiediamo quindi al Presidente Musumeci quali siano i criteri di valutazione del rischio contagio nella nostra Isola considerato che, con l’approssimarsi del periodo estivo e in assenza di una determinazione politica nazionale efficace, continuerà ad aumentare il flusso dei migranti provenienti dall’estero nella nostra regione dove i centri di accoglienza sono già al collasso. Già in passato le nostre denunce ci hanno purtroppo testimoniato una ragione che mai avremmo voluto avere. Siamo alle porte della stagione balneare e a poche settimane dalla fine dell’incubo pandemico. Il pericolo di un ritorno al passato genera nuove ansie e timori negli esercenti. Un dejavu che non possiamo permetterci.”