L’Accademia della Crusca approva il termine social ‘cringe’, ecco cosa significa
Scritto da Redazione il 19 Gennaio 2021
L’Accademia della Crusca ha approvato una nuova parola, ‘cringe’, ma cosa significa e soprattutto quando e quante volte l’abbiamo sentita pronunciare? A dare i natali al termine ‘cringe’ è proprio l’era social. Pur non figurando nel vocabolario, la parola è lentamente entrata a far parte del gergo social soprattutto tra il 2015 e il 2016 contando oltre 400.000 apparizioni su Google e a partire dal 2020 3 su LaRepubblica. L’Accademia della Crusca, dimostrando di essere una istituzione al passo con i tempi, non si è certo fatta sfuggire la sempre più frequente presenza del termine in hashtag e meme, ma cosa significa?
Dall’inglese to cringe, rannicchiarsi, ma anche ‘to feel embarrassed and ashamed about something’ indica un contesto o una situazione che genera imbarazzo. È registrato in inglese dall’Urban Dictionary come “when someone acts/ or is so embarrassing or awkward , it makes you feel extemely ashamed and/or embarrassed” (quando qualcuno si comporta o è così imbarazzante da farti sentire estremamente pieno di vergona e/o imbarazzato) e, in Italia, dal portale Slengo che lo definisce “un momento, una frase, una scena, un meme o una persona che creano imbarazzo e un leggero disagio e imbarazzo in coloro che guardano o ascoltano”.
#Parolenuove
CRINGE: (agg.) ‘imbarazzante, detto di scene e comportamenti altrui che suscitano imbarazzo e disagio in chi le osserva’😬 https://t.co/eG6Ec6nIHR pic.twitter.com/OLwdMDjInN
— Accademia della Crusca (@AccademiaCrusca) January 15, 2021
Contesto cinematografico
A partire dal 2011 si trovano in italiano alcune attestazioni di cringe comedy, genere cinematografico basato su un tipo di umorismo che fa ridere di cose molto imbarazzanti, riferite al film “La peggior settimana della mia vita” di Alessandro Genovesi. Mentre le prime attestazioni di cringe − nel significato di ‘imbarazzante; qualcosa o qualcuno così imbarazzante da provocare a sua volta imbarazzo in chi osserva’ − si possono rintracciare sporadicamente a partire dal 2012.