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Accenni di storia e costume. Il 25 aprile

Scritto da il 25 Aprile 2019

Era il 27 maggio 1949 quando, con la legge n. 260, venne istituzionalizzata la festa nazionale per festeggiare la liberazione dai regimi totalitari, grazie alla proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che, il 22 aprile del 1946, emanò un atto legislativo adottato dal Consiglio dei Ministri e promulgato dal Luogotenente del Regno.

Una ricorrenza simbolica giunta al 74esimo anniversario e, nonostante gli schieramenti politi, celebrata non solo a Roma ma anche in diverse città italiane come Milano, Belluno, Napoli, Parma, Gorizia, Boves, Bologna, Barletta, Ascoli Piceno, Alba, Foggia, Genova, Imola, Modena, Piombino, Parma, Ravenna, Torino, Trieste, Udine, etc.

Ne abbiamo parlato anche ieri pomeriggio durante la nostra edizione locale del radiogiornale andata in onda alle 18:30 e alle 20:30.

Stamattina, a Roma, si è svolta la tradizionale cerimonia con la deposizione della corona di alloro al monumento del Milite Ignoto, all’Altare della Patria in Piazza Venezia, ad opera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta, in una cornice di Bandiere e banda musicale.

Dopo la cerimonia di omaggio, il Presidente della Repubblica è partito per Vittorio Veneto, città decorata della Medaglia d’Oro al Valore Militare, per prendere parte alla commemorazione.

Un stralcio del suo discorso:

«Se oggi ci troviamo qui e in tutte le piazza italiane è perché non possiamo, e non vogliamo, dimenticare il sacrificio di migliaia di italiani caduti per assicurare la libertà di tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni. A chiamarci a questa celebrazione sono i martiri delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema e di tanti altri luoghi d’Italia; di Cefalonia, dei partigiani e dei militari caduti in montagna o nelle città, dei deportati nei campi di sterminio, dei soldati di Paesi lontani che hanno fornito un grande prezioso contributo e sono morti in Italia per la libertà».

L’anniversario della liberazione è stato ricordato anche in altre piazze d’Italia.

A Messina è stata celebrata la ricorrenza in Piazza Unione Europea, coordinata dalla prefettura, durante la quale è stata depositata la corona di alloro al monumento dei caduti.

Hanno partecipato le autorità religiose, civili e militari, le Forze Armate, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e numerose scolaresche.

Anche in alcuni comuni dei Nebrodi sono stati realizzati eventi commemorativi come la “Pedalata Resistente” a Capo d’Orlando a cura di Legambiente, CGIL e Quajetri. Ad Acquedolci, invece, è stato organizzato un corteo con il tradizionale epilogo della deposizione della corona d’alloro e la cerimonia alzabandiera.

“25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita”.

Enzo Biagi.

Per tanti italiani il 25 aprile rappresenta un giorno da trascorrere con gli affetti all’aria aperta, approfittando delle temperature primaverili di oggi.


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